Fritto misto alla piemontese: la ricetta tradizionale del piatto tipico
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Fritto misto alla piemontese

  • facile
  • 6
  • 40 min
  • 20 min
  • 1200
Fritto misto alla piemontese

Ingredienti

  • 200 g di semolino
  • 500 ml di latte (+ q.b. per la pastella)
  • 1 tuorlo
  • 30 g di zucchero semolato
  • la scorza di 1/2 limone
  • 1 noce di burro
  • 4 salsicce
  • 4 fettine di fegato di vitello
  • 1/2 cervella di vitello
  • 4 rigaglie di pollo
  • 70 g di carne macinata di pollo
  • 1 fettina di vitello
  • 60 g di frattaglie di vitello
  • 60 g di animelle di vitello
  • 5 cucchiai di besciamella
  • 4 uova
  • noce moscata q.b.
  • Parmigiano grattugiato q.b.
  • 100 g di farina 00 (+ q.b. per la pastella)
  • pangrattato q.b.
  • verdure q.b.
  • 2 mele
  • 100 g di farina (+ q.b. per la panatura)

Adatto come secondo o come piatto unico, ecco cosa non deve mancare nella ricetta originale del fritto misto alla piemontese.

La tradizione del fritto misto piemontese vanta lunghi anni alle spalle. Questo piatto tipico continua a riscuotere molto successo e non più solo al nord Italia. La preparazione ha avuto diffusione per tutto lo stivale, perché è semplice e anche utile e venivano utilizzati principalmente alcuni particolari tagli di carne.

Ad oggi, viene arricchito con l’aggiunta di verdure o variato con diversi abbinamenti di carne. Per realizzarlo, vengono usate frattaglie, cervella, animelle, salsicce. Una menzione speciale va fatta per il filone, il fegato (fricassà neira) e il polmone (fricassà bianca) del vitello. Non dimenticate, poi, di aggiungere l’immancabile e delizioso semolino dolce.

Fritto misto alla piemontese
Fritto misto alla piemontese

Preparazione del fritto misto alla piemontese con la ricetta originale

  1. Per cominciare, preparate il semolino dolce fritto. Versate il latte in un pentolino, con la scorza di limone. Fate cuocere, aggiungendo lo zucchero e, poi, il semolino a pioggia. Mescolate con una frusta e lasciate addensare per 10 minuti. Versatelo in una pirofila, rivestita con carta da forno, e fate raffreddare.
  2. Sotto acqua corrente, lavate frattaglie, animelle e cervella di vitello e le rigaglie di pollo.
  3. Sbollentatele per 3-4 minuti, poi scolatele.
  4. Rosolate in padella, con una noce di burro, il fegato e, poi, la fettina di vitello e le salsicce.
  5. In una ciotola, versate la carne macinata di pollo, la besciamella, la noce moscata, il Parmigiano grattugiato e 1 uovo. Mescolate e prendete un po’ di impasto alla volta, per modellare delle crocchette.
  6. Versate la farina in un piccolo recipiente, 3 uova (sbattute precedentemente) in un altro e il pangrattato in un altro ancora.
  7. Prendete l’impasto del semolino. Stendetelo, tagliatelo a rombi e impanatelo prima nella farina, poi nelle uova e infine nel pangrattato.
  8. Riempite con olio di semi una pentola e fate friggere pochi rombi alla volta. Man mano, mettete a intiepidire su un vassoio, coperto con carta assorbente.
  9. Prendendo un pezzo alla volta, passate ogni pezzo di carne e le crocchette nella farina, poi nell’uovo e in ultimo nel pangrattato (facendolo aderire bene).
  10. Dopo la panatura, fate friggere pochi pezzi alla volta. Poi, portateli su un vassoio e salate.
  11. Create una pastella per il fritto misto piemontese, mescolando 100 g di farina, 1 tuorlo e tanto latte quanto basta per rendere il composto fluido.
  12. Tuffate in questa le verdure tagliate e la mela lavata e tagliata a fettine, poi friggetele nella pentola. Fatele intiepidire su un vassoio.
  13. Impiattate il tutto e servite.
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Conservazione

La frittura piemontese richiede una varietà di ingredienti, ma il risultato è davvero gustoso. Accertatevi di consumare tutto subito, perché la conservazione è sconsigliata.

Un altro piatto tipico del Piemonte è la panissa vercellese.

Storia del fritto piemontese

Si tratta di un piatto dalle radici profonde nella tradizione popolare, quando ancora si praticava la macellazione degli animali in casa e si cercava di utilizzare tutte le parti degli animali per evitare gli sprechi. Dopo la macellazione di animali come agnelli, maiali e vitelli, le varie parti come animelle, rognoni, filoni, cervella, fegato e testicoli venivano divise tra i membri della famiglia e poi panate con il pangrattato prima di essere fritte nell’olio.

Con il trascorrere degli anni, la ricetta ha subito delle modifiche significative, grazie alla disponibilità sempre maggiore di diverse tipologie di carne e non solo.

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ultimo aggiornamento: 30 Settembre 2023 9:45

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